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Polli nell’oliveto in Umbria DSCN1370 area_visitata DSCN1323 Entretien_03 Sheep in apple trees

Integrazione socio-economica dei sistemi agro-silvo pastorali in Italia

Agro-silvo-pastoraleL’associazione di colture erbacee ed arboree, spesso pascolate da mandrie e greggi, sono parte della tradizione secolare dell’Europa Mediterranea.  Colture promiscue di vite e olivo consociate a frumento e girasole, oppure alberi sparsi lasciati in pascoli e campi coltivati, hanno rappresentato per secoli il paesaggio rurale italiano più comune.  Queste associazioni produttive di alberi, erbe e animali restano assai importanti in altri Paesi con superfici territoriali maggiori rispetto a quelle italiane, si pensi alla Dehesa della Spagna e ai Montados del Portogallo (associazioni di querce o olivi con frumento o pascolo) oppure ai Bocages della Francia settentrionale (piccoli boschi inclusi in ampi coltivi).

In Italia tutte le consociazioni di arboree ed erbacee sono state gradualmente sfavorite dalla diffusione dell’agricoltura moderna per fare posto a colture specializzate, tuttavia al momento attuale le stesse leggi di mercato che hanno causato questo cambiamento, restringono ulteriormente le possibilità di gestione del territorio rurale alla valorizzazione della qualità con alto valore aggiunto piuttosto che della quantità a basso prezzo nella quale non siamo concorrenziali con numerosi Paesi stranieri.  Di conseguenza, l’agricoltura si basa sempre maggiormente sui contributi, e sulla moderna integrazione con servizi quali si hanno negli agriturismi e in generale nell’uso multiplo del territorio.

Agro-silvo-pastorale-2

Molte aziende hanno avviato “sintemi agro-silvo-pastorali integrati” ovvero, secondo la definizione di Pardini, si classificano sistemi convenzionali (con sola produzione primaria) e integrati (con produzione primaria e offerta di servizi).  Ad esempio nel 2010 in Italia esistevano 15.700 aziende agricole con agriturismo, nelle quali furono registrate circa 12 milioni di presenze giornaliere che generarono introiti per 410 milioni di euro che divengono 883 con l’indotto connesso.  In molti casi il legame con servizi che garantiscono una migliore integrazione dell’azienda agricola nel sistema socio-economico nazionale o almeno locale è l’unico mezzo che consente la sopravvivenza dell’agricoltura soprattutto nelle aree marginali.

Le modalità di esercizio di tali sistemi integrati ovviamente variano a seconda della località, ad esempio in alcune aree alpine si hanno le “greggi di servizio” in cui gli ovini vengono fatte pascolare in pascoli sottoutilizzati per mantenere la qualità paesaggistica e quindi la fruibilità turistica.  In aree montane si hanno spesso sistemi integrati basati sul pascolamento delle piste da sci o delle strisce parafuoco inerbite che vengono utilizzate come viabilità interna aziendale per escursioni e passeggiate a cavallo.  In aree di pianura si cerca di mantenere alberi sparsi ancora presenti, ad esempio le grandi querce, nei campi coltivati a frumento, orzo, e solitamente in rotazione con leguminose da granella e con pascolo.  In estate gli ovini e bovini possono pascolare i residui colturali dopo la raccolta.

L’utilità agronomica del mantenimento di alberi associati alle colture erbacee è notevole da un punto di vista ecologico e su lungo periodo si hanno anche buoni effetti economici, ma è abbastanza irrisoria dal punto di vista immediatamente monetario, tuttavia si ha un notevole vantaggio dal punto di vista dell’integrazione con i servizi perché viene mantenuta e anzi arricchita la bellezza paesaggistica che a sua volta fa aumentare notevolmente il numero di visitatori degli agriturismi nell’intera zona.  Oltre ai servizi, ai turisti aziendali vengono anche venduti direttamente parte dei prodotti colturali e animali aziendali con un interessante valore aggiunto per le aziende che tuttavia, grazie alla vendita diretta, riescono a mantenere i prezzi locali assai concorrenziali con quelli delle grandi catene di distribuzione.

Per approfondimenti leggi l’articolo su Pastoralism, 2011

Articolo di Pardini Andrea, DISPAA, UniFi

Bibliografia:

  • Pardini A., 2006.  Gestione dei pascoli e dei territori pascolivi.  Aracne Ed., Roma (I).
  • Pardini A., 2007.  Perspectiva sobre la valorizacion de los sitemas agrosilvopastriles en al cuenca del Mediterraneo.  Pastos y Forrajes, 30,1, 77-105.
  • Pardini A., 2011.  Sistemi agro-silvo-pastorali nel mondo.  Aracne Ed., Roma (I).
  • Pardini A., Pratesi V., Paterniani M.L., 2009.  Traditional and modern agroforestry in the Mediterranean Basin.  In : Kellymore Ed., “Handbook of agroforestry management practices”, Nova Science Publ. Inc.
  • Paterniani M.L., Pardini A., Pratesi V., 2009.  Variabilità dei sistemi agro-silvo-pastorali in Toscana.  Atti XXXVIII SIA congr., Firenze (I), 55-56.

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